Lockdown: famiglie e salute mentale degli adolescenti
di Claudio Coscarella (Neuropsichiatra infanzia e adolescenza), Elisa Casini (Psicologa e psicoterapeuta) , Chiara Marinari (Psicologa e psicoterapeuta) – UFSMIA Isola d’Elba
Abstrat: Durante la fase di lockdown sono aumentate esponenzialmente le richieste di ricovero e di accessi al Pronto Soccorso per problematiche di salute mentale degli adolescenti. Si è evidenziata una correlazione fra le problematiche familiari e quelle adolescenziali. I servizi territoriali per la salute mentale dell’età evolutiva a fronte di una domanda in crescita registrano una criticità di risorse che non garantisce (in Toscana e non solo) equità di risposte.
Parole chiave: COVID – psicopatologia adolescenza, COVID – servizi salute mentale minori, COVID – psicopatologia famiglie
Il lockdown ha inciso profondamente sullo stile di vita degli adolescenti e ha causato un aumento delle richieste di ricovero per psicopatologie. Tali affermazioni sono suffragate dalla Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma che denuncia come gli atti autolesivi siano aumentati del 30% da ottobre a febbraio 2021, al pari degli accessi al Pronto Soccorso (PS). La NPIA “Mondino” di Pavia registra nel 2020 un aumento del 50% delle richieste di ricovero per adolescenti. Un sondaggio fra gli adolescenti (12 < 17 anni) ha fatto emergere alterazioni del contenuto del pensiero, sintomi dissociativi, agitazione ansiosa, disturbi del sonno e preoccupazione per il futuro. Il lockdown appare un fattore di rischio per la salute mentale, in particolare per l’età evolutiva. Il 20% degli adolescenti soffre di un disturbo mentale e sembrerebbe naturale chiedere più posti disponibili negli ospedali (oggi largamente insufficienti) e più risorse per prevenire ed evitare situazioni di crisi. Gli interventi terapeutici e preventivi si realizzano rinforzando i servizi territoriali, pesantemente colpiti dai tagli alla sanità negli ultimi dieci anni, con più neuropsichiatri, più psicologi, più educatori, più terapisti (logopedisti e neuro-psicomotricisti) per lavorare preventivamente con le famiglie e nelle scuole. Paradossalmente il periodo di lockdown per alcuni adolescenti è stato positivo. Indagini-questionario condotte nella fascia 12-19 anni hanno posto in evidenza che, nonostante le difficoltà, l’isolamento e le limitazioni sociali, questo periodo è stato un’occasione per riscoprire l’importanza del tempo e della cultura (canali tematici del servizio pubblico RAI) e per capire quanto davvero siano importanti per un individuo in crescita la libertà di movimento e la socialità. I giovani si sono dedicati a loro stessi nella casa e con la propria famiglia in un risveglio della dimensione affettiva. Hanno tratto piacere dallo stare con genitori, fratelli e anche con sè stessi. I social media sono stati essenziali per i ragazzi durante il lockdown, poiché il loro utilizzo e i contatti quotidiani con i parenti hanno permesso di mantenere più basso il livello d’ansia. La realtà virtuale e le interazioni sociali in rete sono di fatto vicarianti per i rapporti e molto più emotivamente controllabili, soprattutto per adolescenti timidi, poco propositivi e magari con qualche problematica relazionale. Le generazioni dei nativi digitali vivono ed esperiscono la loro realtà come il prodotto di una continua interazione fra due mondi, l’offline e l’online, il digitale e il fisico, in una declinazione di rapporti interpersonali dal confine indistinto. Non si sentono mai da soli e annoiati, ma in compagnia e proattivi nella connessione in tempo reale, immersi in una “rete di opportunità”. Altri adolescenti hanno tratto numerosi benefici dal passare più tempo in famiglia: molti hanno raccontato di essersi sentiti più vicini ai genitori e ai fratelli. Anche se non tutte le famiglie sono oasi affettive. Inoltre i problemi socio-economici hanno contribuito ad accrescere un malessere emergente, spesso già presente nei genitori e che ha travolto bambini e adolescenti. Questo dato di correlazione fra malessere familiare e disturbi psichiatrici adolescenziali rappresenta il principale fattore di criticità, poiché lascia comprendere quanto sia difficile e complesso ma anche necessario agire non solo per la cura dell’adolescente ma preventivamente anche per la cura dei contesti educativi dei minori (scuola e famiglia). Il Comitato sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza delle Nazioni Unite ha messo in guardia contro i gravi effetti fisici, emotivi e psicologici della pandemia COVID-19. A fronte di un aumento della domanda, si rileva una persistente carenza di risorse ed elevata disomogeneità nell’organizzazione della rete dei servizi sanitari nelle diverse regioni italiane. In Toscana, nelle Unità funzionali (UF) di Salute Mentale Infanzia e Adolescenza si evidenzia una criticità di risorse che talvolta non garantisce equità di risposte. Gli utenti sono aumentati esponenzialmente negli ultimi cinque anni e tante famiglie sono costrette a cercare aiuto privatamente, con carichi emotivi, logistici ed economici molto rilevanti e difficilmente sostenibili.
“E adesso scrivo le mie memorie su questo quadernino prima che la vita me lo possa negare”, dal diario di una bambina di prima media, in: Rita Casadei, Riflessioni pedagogiche sugli effetti del lockdown.
“Lockdown, famiglie e salute mentale degli adolescenti” di C. Coscarella, E. Casini, C. Marinari, in Toscana Medica, mensile di informazione e dibattito a cura dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Firenze, Mensile -Anno XXXIX n. 5 giugno/luglio 2021.
Adolescenza protratta e in rete: come cambia il senso di sé nella società liquida. Self-cutting, ritiro sociale e disforia di genere
di Claudio Coscarella (Neuropsichiatra infanzia e adolescenza)
L’adolescenza protratta ed in rete rappresenta un fenomeno antropologico che ha modificato la nosografia della salute mentale.
L’Adolescenza protratta
Attualmente la differenza fra adolescenti e giovani adulti, se trova una motivazione anagrafica, legale ed auxologica, secondo una visione sociologica e psicologica segna un confine molto confuso, che non trova più decise corrispondenze cronologiche, comportamentali e motivazionali. Dagli anni 80 ad oggi la permanenza dei giovani nel nucleo di origine si è progressivamente protratta fino al 34° anno di età. I bisogni ed i valori in questa ampia fascia di età sembrano essersi omologati senza differenze.
L’adolescenza in rete
I bisogni sociali e le necessità emotive degli adolescenti appaiono essersi uniformati ed appiattiti secondo modelli globalizzati, edonistici e gregari. Fra questi modelli del ventunesimo secolo la virtualizzazione dell’esperienza, accomunata dalla religione dell’esternazione rappresentano i principali aspetto di un cambiamento epocale.
Manifestare sul web il proprio sé e comunicarlo a contatti più numerosi possibili, magari spesso anche attraverso esasperazioni comportamentali e verbali trasgressive e/o immagini provocatorie rappresenta una pratica quotidiana.
Quando la propria immagine non coincide con le aspettative di successo esita un sentimento di frustrazione perturbante; nella realtà virtuale dei gruppi mediatici, nel tentativo di confrontarsi ed incontrarsi, può affiorare l’esasperazione della propria individualità (anche nella scelta di genere) come tentativo estremo di rendere unica e particolare la propria immagine, in un estremo rilancio di controllo e di sintonia con il proprio sentire emotivo perturbato.
I nativi digitali hanno consolidato una prassi nell’esperire l’esistenza quotidiana, caratterizzata da un movimento continuo fra esperienza fisica ed esperienza digitale in un unico sistema di realtà. Un confrontarsi ed incontrarsi prevalentemente connessi, che abbassa le tonalità emozionali e consente un controllo più facile delle interazioni.
La comunicazione ed il confronto in rete è spesso contrassegnata dalla prevalenza di un pensiero dicotomico-binario che oscilla fra l’appartenza omologante ed il rifiuto/ritiro dalla relazione/i.
Spesso l’appartenenza omologante ai modelli mediatici crea ambiguità e delusioni nel quotidiano e la frustrazione che esita causa sentimenti contrastanti di tristezza e di rabbia. Tutte le oscillazioni emotive in rete vengono esperite attraverso lo scambio di immagini e di Msg, questo livello interpersonale virtuale gruppale, avviene in un sistema di riferimento amicale potenzialmente illimitato.
Questo tipo di esperienza emotiva virtuale (incontro ed appartenenza omologante o il rifiuto e lo scontro in rete spesso risultata difficile da trasferire e ricodificare dal virtuale al quotidiano di tutti i giorni. La comunicazione in rete viene esplicata attraverso immagini iconiche ed il linguaggio scritto……. Il messaggio impatta con l’interlocutore virtuale al 10 %.
L’adolescenza protratta ed in rete caratterizza i nativi digitali a scuola, in famiglia e nel gruppo dei pari appaiono essere adolescenti “fragili e spavaldi”.
La nosografia (studio delle malattie – specificità) e la nosologia (classificazione dei disturbi – tipologie dimensionali e categoriali) devono affrontare una sfida conoscitiva per l’emergenza di nuovi fenomeni clinici:
• il ritiro sociale fino a forme estreme quali la sindrome dell’hikikomori;
• le problematiche di genere sessuale (RODT – Rapid-Onset Gender Dysphoria);
• il self-cutting.
Rappresentano i fenomeni relativi alle nuove emergenze psichiatriche ed un sfida assistenziale per gli operatori della salute mentale in età evolutiva.
Per concludere questa premessa alla discussione adolescenza in rete …, ho provato una moderna bizzarria: consultare un’intelligenza artificiale di Chat GPT con la seguente domanda: “Le nuove malattie mentali che possono emergere durante l’adolescenza“.
Una delle risposte potrebbe essere che il Disturbo da FOMO, acronimo di Fear of Missing Out (paura di perdere qualcosa), è una condizione psicologica caratterizzata dall’ansia e dall’insicurezza legate alla sensazione di essere esclusi da eventi o esperienze sociali interessanti. Le persone affette da FOMO tendono a sentirsi costantemente in ritardo rispetto agli altri e a desiderare di partecipare a qualsiasi cosa stia accadendo, per paura di perdere qualcosa di importante o divertente.
13/14 Aprile 2024 Villa Barberino, Meleto Valdarno (Ar) I° SIMPOSIO DEL PENSIERO GENTILE “Costoro si intrattengono a conversare e parlano e ascoltano un po’ per ciascuno, ordinatamente, anche se libano in abbondanza…” Platone, Protagora